sabato 3 settembre 2016

L'amica geniale di Elena Ferrante

L’amica geniale è una quadrilogia da leggere tutta d’un fiato. Non si tratta di una semplice storia di amicizia, ma è il racconto di tutta una vita narrato in prima persona da una delle due protagoniste, Elena Greco.



La vicenda inizia con i ricordi di Elena, una intelligente bambina di sei anni, la cui realtà è rappresentata solo dal rione nel quale è nata. Attraverso gli occhi di Elena, ci immergiamo nella cruda realtà di un povero rione di Napoli, negli anni ’50. È straordinario come l’autrice riesca a descrivere la vita di stenti, insoddisfazioni e malavita del quartiere, esattamente come la vedrebbe una ragazzina di sei anni.
Nel corso della narrazione, assistiamo alla crescita di Elena a cui corrisponde anche un cambiamento di stile e scrittura. Si percepisce come a cambiare sia anche il punto di vista, di una donna sempre più matura.
Sebbene Elena sia la narratrice, il lettore impara a conoscere alla perfezione anche Lila, la ribelle amica di Elena. Nel periodo dell’infanzia le due bambine sembrano viaggiare sulla stessa onda: tra le più brave studentesse, spesso in competizione tra loro. Le vite delle due bambine sono intrecciate, nonostante i litigi, i capricci e le gelosie, ritornano sempre vicine. Anche se Elena diventerà “nientemeno” che laureata e Lila non potrà andare oltre la licenza elementare, la prima subirà sempre l’influenza della seconda, credendola migliore in ogni ambito.
Dai romanzi emerge l’importanza di un’istruzione in un contesto così povero e ricco di pregiudizi. Elena e i pochi fortunati che hanno potuto studiare, sono gli unici a distinguersi dalla massa. 
Ma è proprio così?I romanzi ci insegnano (se così si può dire) che la vita riserva sempre delle sorprese, talvolta amare.
Oltre agli aspetti sociali, ciò che emerge con forza è la forte amicizia tra Elena e Lila. Il loro rapporto non è mai stato idilliaco, piuttosto è stato sempre burrascoso. Lila è un personaggio che potrei associare a un mare in tempesta. È una ragazzina, poi donna, selvaggia, meschina, furba, estremamente coraggiosa. Elena è il suo opposto, è la quiete dopo la tempesta. Nonostante i loro caratteri così diversi, le due finiscono sempre per dipendere una dall’altra.

Tralasciando la trama dei romanzi, che trovo avvincente, credo che Elena Ferrante abbia dato dimostrazione di una maestria nella scrittura. È riuscita a calarsi, da adulta, nel ruolo di una bambina, adottare il suo punto di vista per poi stravolgerlo completamente per adattarlo ad una Elena sempre più adulta.

Ho apprezzato moltissimo questi romanzi, soprattutto perché in essi confluiscono molteplici tematiche: amicizia, amore, invidia, tradimenti, corruzione. In altre parole c’è dentro tutta la vita.

giovedì 25 agosto 2016

Carmilla di Sheridan Le Fanu


Carmilla è il romanzo più noto dello scrittore irlandese Sheridan Le Fanu. Da appassionata di letteratura inglese, ho amato questo breve romanzo, dal quale si possono ricavare molteplici spunti di riflessione. Basti pensare che Carmilla è stato uno tra i principali testi che ho trattato per la mia tesi di laurea, incentrata sulla figura della donna vampiro nella letteratura inglese.





Pubblicato nel 1872, Carmilla ha come protagonista la prima vera vampira nella letteratura inglese. Se l’elemento vampiresco rappresentava, già di per sé, qualcosa di estremamente evasore per i canoni dell’epoca, ancora più sconvolgente è la rappresentazione di un amore omosessuale. L’omosessualità in epoca vittoriana era considerata un mostro da debellare e per questo motivo calza a pennello la associazione con una creatura mostruosa alla guida di questo rapporto d’amore giudicato malsano. La bellissima Carmilla si innamora di Laura, stravolgendole la vita. La sua esistenza, infatti, subirà una grande svolta dal momento in cui incontra Carmilla. La vampira ha assunto nel corso dei secoli diverse identità che si intrecciano alla vita di Laura, come ad indicare che il loro incontro è determinato dal destino. Laura scopre la sua vera natura, che la porta ad amare una donna infrangendo tutti i limiti imposti dalla società vittoriana. Si tratta di una società che la vuole moglie e madre. Laura non sarà mai nulla di tutto ciò perché Carmilla, con il suo bacio fatale, l’ha resa simile a lei, l’ha legata indissolubilmente a lei. Il loro legame, sebbene fisicamente interrotto, non è reciso.  Laura porterà sempre dentro di sé Carmilla, che le ha donato la consapevolezza di se stessa. Carmilla è la minaccia da debellare, è la donna che comincia a imporsi come essere indipendente e libero e rischia di contagiare anche altre donne. Questo è ciò che accade nel romanzo, Carmilla riesce a liberare Laura, spazzando via secoli di soprusi e di segregazione femminile. La morte di Carmilla non è sufficiente a spergiurare il pericolo in quanto la vampira ha lasciato il testimone a Laura. L’autore ha probabilmente lasciato intendere che la morte di Carmilla non è stata vana, in quanto ha permesso la continuazione di un percorso volto alla completa emancipazione della donna.


venerdì 19 agosto 2016

Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh

Il Linguaggio segreto dei fiori è un breve romanzo di Vanessa Diffenbaugh pubblicato nel 2011.




Victoria è una giovane ragazza che non ha mai imparato cos'è l'amore. Diffidente per natura, introversa, lei stessa si definisce misantropa. Victoria è incapace di provare empatia per il prossimo, odia il contatto fisico perché non si è mai sentita amata in tutta la sua vita. Abbandonata quando era ancora in fasce, Victoria ha trascorso l'infanzia tra una famiglia adottiva e l'altra, fino a ritrovarsi, ormai sedicenne, a doversela cavare da sola. La passione per i fiori e il loro linguaggio segreto è l'unica apertura che la ragazza mostra nei confronti del prossimo. In un alternarsi di flashback e narrazione corrente, conosciamo tutte le insicurezze e le paure che hanno sempre accompagnato Victoria.

Victoria mi fa pensare a tutte quelle persone che nascondono una grande sensibilità dietro un apparente egoismo. Spesso, come nel caso di Victoria, si tratta di persone che alzano dei muri per difesa, per paura di essere ulteriormente feriti dal prossimo. Sono persone che spesso riescono ad esprimere il meglio di loro stessi rifugiandosi nella propria passione. Victoria romperà il muro che la separa dagli altri non appena conoscerà l'amore e imparerà a fidarsi delle persone. 

domenica 21 febbraio 2016

La principessa di ghiaccio di Camilla Läckberg



La principessa di ghiaccio è un giallo scritto dalla svedese Camilla Läckberg, pubblicato nel 2002. Il romanzo è il primo di una serie di testi i cui protagonisti sono la scrittrice Erica Falck e il poliziotto Patrik Hedström. 


Erica, da tempo trasferitasi a Stoccolma, fa ritorno presso la cittadina natale, Fjällbacka. dove scopre il cadavere di Alexandra. Le due da bambine erano inseparabili, ma inspiegabilmente, 25 anni prima, Alex sparì dalla vita di Erica. Erica è una scrittrice e i genitori di Alex le chiedono di scrivere un romanzo su Alex. La ragazza però, si rende conto di non sapere più chi fosse la sua vecchia amica, pertanto comincia ad indagare sul suo conto. Erica e Patrick cercheranno di scoprire di più sulla vita di Alex per poter scovare il suo assassino. Successivamente, avviene un altro omicidio, obiettivamente legato alla morte di Alex. Si tratta di Andres, coetaneo di Alex e suo amante.
 Pagina dopo pagina, i nodi vengono sciolti e si svelano i misteriosi legami tra i diversi personaggi, tutti uniti dall'ipocrita tentativo di salvare le apparenze. Tutti i personaggi coinvolti e legati a Alex e Andres sono vittime di una società chiusa, dove si preferisce mettere a tacere situazioni sconvenienti per non rovinare la propria reputazione. 

Questo romanzo mi è piaciuto, l'autrice è stata abile nel tenere nascosto l'assassino fino al momento della sua rivelazione. Non avevo sospettato minimamente chi fosse il colpevole. Altri misteri che coinvolgevano le vittime, invece, li ho intuiti fin da subito. Alle amare vite delle vittime, si mescolano le altrettanto meschine esistenze di altri personaggi, Ciò che rimane impresso di questo racconto, è il disegno perfetto di una comunità la cui rispettabilità precede la propria dignità. Una comunità che mormora in silenzio, in cui tutti sanno, ma nessuno parla. Una società in cui non si denuncia il male, ma piuttosto chiude in se stessa dolori e vergogne.

lunedì 23 febbraio 2015

La donna in bianco di Wilkie Collins

The Woman in White (La donna in bianco) è un romanzo dell’autore inglese Wilkie Collins, pubblicato a puntate sulla rivista fondata da Charles Dickens “All the Year Around” nel 1860. Con questo romanzo si è aggiudicato il titolo di “padre del genere poliziesco”.




Walter Hartright è un maestro di disegno, ingaggiato dal facoltoso Mr Fairle per insegnare l’arte a sua nipote Laura e alla sorellastra della stessa, Marian. Tra Hartright e Marian si instaura subito una sincera amicizia, ma i due si dovranno separare a causa di Laura. Hartright è innamorato di Miss Fairle (Laura), ma lei è già promessa al baronetto Percival Glyde. La bellissima Laura somiglia fortemente a una giovane donna che Hartright incontrò a Londra, una donna vestita di bianco. La donna è Anne Catherick, riuscita a fuggire dal manicomio in cui era rinchiusa da anni. Laura si sposa con Glyde, interessato solo alla eredità della moglie. Egli ha un segreto che vuole mantenere a tutti i costi e ha come complice un italiano fuggiasco, il Conte Fosco, bisognoso anche lui di denaro. Marian vuole scoprire a tutti i costi il segreto di Mr Glyde e annota sul suo diario ogni stranezza, veste i panni di una investigatrice segreta. Marian si differenzia dalla donna vittoriana per la sua intraprendenza e curiosità. Non teme né Glyde, né l’ambiguo Fosco. Durante la permanenza delle sorelle presso la tenuta del baronetto, Anne riesce a stabilire un contatto con Laura. La ragazza vestita di bianco vuole mettere in guardia Laura da suo marito, anche in onore dell’affetto che nutriva per la signora Fairle, madre delle due sorelle. Quale sarà questo mistero che avvolge la figura di Glyde?Qual è l’interesse di Anne Catherick? E i coniugi Fosco che ruolo svolgono nella vicenda? 
La ricerca di Marian ad un certo punto sarà integrata da quella di Hartright, che sembrava aver abbandonato la scena. Hartright, riuscirà a fare luce sul mistero, anche rischiando la sua stessa vita. Senza mezzi, non potendo contare sulla legge, riesce a scoprire la verità. Riesce anche a trovare le prove necessarie a testimoniare che Glyde e Fosco hanno commesso un grave delitto. Hartright non si arresta mai, vuole rendere giustizia alla sua amata Laura sempre con l’ausilio della tenace Marian. 

Questo romanzo epistolare è particolarmente lungo rispetto alla quantità di informazioni che contiene, ma il motivo è sicuramente da addurre al fatto che fosse pubblicato a puntate. Il romanzo doveva essere necessariamente lungo affinché l’autore potesse guadagnare di più, ma doveva essere particolarmente interessante per i lettori. Questa storia è perfetta per l’intento, perché c’e la giusta dose di suspance e mistero. Il lettore, pagina dopo pagina, spera sempre che il mistero venga finalmente svelato. L’autore è stato abile nel far aspettare i propri lettori, senza farli annoiare grazie all’inserimento qui e lí di qualche indizio. Sicuramente da questa lettura non ci si può aspettare chissà quale “brivido”, ma devo riconoscere che per l’epoca deve essere stato qualcosa piuttosto evasore. Sinceramente, avrei preferito che si concludesse prima, perché molte pagine non apportano nessuna informazione utile alla trama. Ripeto però che si tratta di un romanzo che uscì a puntate, quindi giustifico il povero Wilkie!
I personaggi che mi sono piaciuti di più sono Marian e Hartright, entrambi per la loro tenacia, desiderio di arrivare fino in fondo e per come si prendono cura di Laura. Marian e Laura sono una l’opposto dell’altra, una non dotata di bellezza e mora, l’altra bellissima e bionda. I romanzi vittoriani sono colmi di opposizioni e doppi. Laura è anche il doppio di Anne, che vestita di bianco rimanda alla figura dell’angel in the house. Laura è la tipica donna vittoriana, angelica e indifesa. 

Consiglio la lettura a chi non teme romanzi lunghissimi, a chi non è precipitoso e sa pazientare per poter sciogliere l’intreccio. In generale mi è piaciuto, ma sinceramente non mi ha entusiasmato come altri romanzi del periodo!

domenica 21 settembre 2014

E' una vita che ti aspetto di Fabio Volo

Ciao!
Eccomi tornata dopo tanto tempo a parlarvi di un nuovo libro che ho letto!! In realtà, l'ho terminato già da qualche mese, ma riesco a scrivere qualcosa a riguardo solo oggi.  Premetto che non ho letto altri libri scritti da Fabio Volo, ma la lettura di questo non è riuscita a coinvolgermi molto. Il libro in questione, E' una vita che ti aspetto, mi è stato regalato. La tematica è anche piuttosto interessante e si trovano diversi spunti di riflessione. Ciò che non mi ha colpito molto è lo stile dell'autore: le frasi sembrano essere spezzate e risolversi in un batter d'occhi.



Il protagonista è Francesco, un trentenne che si definisce ipocondriaco. In realtà l'unica paura che ha è quella di vivere. La paura di vivere è limitante quanto quella di morire. Una volta resosi conto del suo problema, Francesco cerca di cominciare una nuova vita, cerca di vivere libero dalle ansie e di concentrarsi su se stesso in cerca della felicità.  Il primo passo per liberarsi dalla gabbia che si è costruito intorno è quello di abbandonare le dipendenze. Inizia con spegnere l'ultima sigaretta, comincia questo percorso che lo porterà verso un rapporto più sereno con se stesso, l'unica via che apre le porte al vero amore. 

La paura di vivere spesso si confonde con quella di morire. Forse perché come dice un famoso detto, vivere è un po'  morire. Molte persone sono colpite da questo problema e si sentono come persi in un labirinto, cercano continuamente una via d'uscita senza riuscire a trovarla mai. A volte, vedono un raggio di luce e si illudono che sia la direzione giusta per uscire dal labirinto. Come succede a Francesco, per uscire dal labirinto bisogna contare solo su se stessi. E' un lavoro molto complesso e difficile, pieno di sfide e confronti. Soltanto noi possiamo dare una svolta alla nostra vita, soltanto noi possiamo uscire dal labirinto.

mercoledì 30 luglio 2014

Il giardino degli incontri segreti di Lucinda Riley

Il giardino degli incontri segreti è il secondo romanzo che leggo di Lucinda Riley e anche questo mi è piaciuto moltissimo. Come in Il segreto della bambina della scogliera troviamo un viaggio a ritroso nel passato dei personaggi, svelando segreti tenuti nascosti da moltissimi anni.





Juliet è una donna che deve affrontare la morte di suo marito e dell'amato figlio morti tragicamente in un incidente stradale. Per guardare al futuro sente l'esigenza di volgere uno sguardo al passato e riscoprire i propri affetti. Decide perciò di trascorrere del tempo insieme alla premurosa sorella e al padre. Sua sorella Alice la esorta a tornare a Wharton Park, l'incantevole tenuta dei signori Crawford, il cui giardino era curato dal nonno delle due ragazze. Juliet ricorda con nostalgia i momenti trascorsi insieme ai nonni tra le moltitudini di fiori. Wharton Park sta per essere venduta e durante un'asta, Juliet trova un diario appartenuto forse al suo caro nonno Bill. Decide di parlarne con la nonna, Elsie, la quale comincerà a raccontarle la storia di Harry e Olivia Crawford. Elsie decide di rivelarle un segreto che unisce la sua famiglia a quella dei Crawford, cambiando per sempre le carte in gioco. Il racconto di Elsie porta il lettore agli anni '40 in un viaggio che parte dall'Inghilerra e arriva in Thailandia. Il conflitto mondiale ha stravolto ogni cosa, ha plasmato ogni persona e ha lasciato segni indelebili. Elsie racconta una bellissima storia d'amore, il vero amore. Lo stesso che troverà Juliet dopo mesi di sofferenza.
Il romanzo è ricco di colpi di scena e questo tiene viva l'attenzione del lettore, sempre più curioso di scoprire l'epilogo di questa lunga storia. E' un viaggio tra la meravigliosa tenuta inglese e i paesaggi incontaminati thailandesi. Il lettore diventa testimone di tante storie di vita e tanti luoghi, sembra di vedere con i propri occhi la bellezza della natura e sentire i profumi dei fiori.