L’amica
geniale è una quadrilogia da leggere tutta d’un fiato. Non si tratta di una
semplice storia di amicizia, ma è il racconto di tutta una vita narrato in
prima persona da una delle due protagoniste, Elena Greco.
La
vicenda inizia con i ricordi di Elena, una intelligente bambina di sei anni, la
cui realtà è rappresentata solo dal rione nel quale è nata. Attraverso gli
occhi di Elena, ci immergiamo nella cruda realtà di un povero rione di Napoli,
negli anni ’50. È straordinario come l’autrice riesca a descrivere la vita di
stenti, insoddisfazioni e malavita del quartiere, esattamente come la vedrebbe
una ragazzina di sei anni.
Nel
corso della narrazione, assistiamo alla crescita di Elena a cui corrisponde
anche un cambiamento di stile e scrittura. Si percepisce come a cambiare sia
anche il punto di vista, di una donna sempre più matura.
Sebbene
Elena sia la narratrice, il lettore impara a conoscere alla perfezione anche Lila,
la ribelle amica di Elena. Nel periodo dell’infanzia le due bambine sembrano
viaggiare sulla stessa onda: tra le più brave studentesse, spesso in competizione
tra loro. Le vite delle due bambine sono intrecciate, nonostante i litigi, i
capricci e le gelosie, ritornano sempre vicine. Anche se Elena diventerà “nientemeno”
che laureata e Lila non potrà andare oltre la licenza elementare, la prima
subirà sempre l’influenza della seconda, credendola migliore in ogni ambito.
Dai
romanzi emerge l’importanza di un’istruzione in un contesto così povero e ricco
di pregiudizi. Elena e i pochi fortunati che hanno potuto studiare, sono gli
unici a distinguersi dalla massa.
Ma è proprio così?I
romanzi ci insegnano (se così si può dire) che la vita riserva sempre delle
sorprese, talvolta amare.
Oltre
agli aspetti sociali, ciò che emerge con forza è la forte amicizia tra Elena e
Lila. Il loro rapporto non è mai stato idilliaco, piuttosto è stato sempre
burrascoso. Lila è un personaggio che potrei associare a un mare in tempesta. È
una ragazzina, poi donna, selvaggia, meschina, furba, estremamente coraggiosa.
Elena è il suo opposto, è la quiete dopo la tempesta. Nonostante i loro
caratteri così diversi, le due finiscono sempre per dipendere una dall’altra.
Tralasciando
la trama dei romanzi, che trovo avvincente, credo che Elena Ferrante abbia dato
dimostrazione di una maestria nella scrittura. È riuscita a calarsi, da adulta,
nel ruolo di una bambina, adottare il suo punto di vista per poi stravolgerlo
completamente per adattarlo ad una Elena sempre più adulta.
Ho
apprezzato moltissimo questi romanzi, soprattutto perché in essi confluiscono
molteplici tematiche: amicizia, amore, invidia, tradimenti, corruzione. In
altre parole c’è dentro tutta la vita.